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Pubblicato 1 giorno fa

Porro: proprietà, benefici e come cucinarlo

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Il porro, ortaggio appartenente alla famiglia delle Liliacee e stretto parente di aglio e cipolla, si distingue per il suo sapore più delicato e dolce, una caratteristica che lo rende estremamente versatile in cucina e generalmente più digeribile rispetto ai suoi cugini.

Non è solo un ingrediente, ma un vero e proprio concentrato di proprietà benefiche per l’organismo. Con un apporto calorico molto contenuto, circa 61 calorie per 100 grammi di prodotto crudo, il porro è un alimento ideale per chi segue regimi dietetici ipocalorici. È composto in gran parte da acqua, il che ne esalta le naturali proprietà idratanti e diuretiche, preziose per contrastare la ritenzione idrica e favorire l'eliminazione delle tossine.

La ricchezza di fibre alimentari è uno dei suoi punti di forza, contribuendo significativamente alla regolarità intestinale e al benessere del microbiota. Le fibre conferiscono al porro anche un leggero effetto lassativo naturale, utile in caso di stitichezza, e un potere saziante che aiuta nel controllo del peso. Inoltre, le fibre e i composti solforati (come l'allicina, che si sviluppa in seguito a conversione) giocano un ruolo importante nel ridurre i livelli di colesterolo nel sangue e nel contribuire alla stabilizzazione della glicemia. Dal punto di vista dei micronutrienti, il porro è una miniera di vitamine e sali minerali. Si distingue per l'elevato contenuto di vitamina K, fondamentale per la coagulazione del sangue e la salute delle ossa, e di vitamina C, potente antiossidante cruciale per la formazione del collagene e il sistema immunitario.

Contiene anche buone quantità di potassio, che supporta la funzionalità cardiaca e arteriosa e l'equilibrio idrico, calcio e fosforo per ossa e denti, e selenio, un altro alleato contro lo stress ossidativo. La presenza di flavonoidi e di altri antiossidanti come beta-carotene, luteina e zeaxantina, dona al porro una potente azione di contrasto contro i radicali liberi e l'invecchiamento cellulare, offrendo benefici per la salute degli occhi e del sistema cardiovascolare. Alcuni studi ne evidenziano anche l'azione antibatterica e antivirale.

Come pulire e cucinare il porro: alcuni consigli utili da seguire

Per sfruttare al meglio tutte le sue proprietà, il porro deve essere scelto sodo e compatto, con le guaine ben aderenti e senza tagli o parti annerite. La pulizia è un passaggio cruciale: data la sua conformazione, è essenziale lavarlo con cura per eliminare ogni residuo di terra o sabbia che può annidarsi tra le foglie. Si consiglia di tagliare via le radici e l'estremità più verde delle foglie esterne (che può comunque essere utilizzata per brodi), quindi di praticare un'incisione verticale lungo l'ortaggio, senza separare completamente le parti, per poi sciacquare abbondantemente sotto acqua corrente, separando delicatamente gli strati.

Il porro può essere consumato crudo in insalate per preservare tutte le sue vitamine termolabili e il suo sapore fresco, oppure in una moltitudine di preparazioni cotte. La sua versatilità lo rende un ingrediente base per innumerevoli ricette, in cui può sostituire la cipolla per un soffritto dal gusto più morbido. Le modalità di cottura sono variegate e consentono di spaziare dal semplice al più elaborato. Vediamone alcune:

  • Stufato in padella: tagliato a rondelle e cotto a fuoco lento con un filo d'olio o una noce di burro e pochissima acqua o brodo, si ammorbidisce in circa 10-15 minuti, diventando una base perfetta per contorni, ripieni o per condire pasta e risotti. Spesso viene stufato con patate per una combinazione classica e avvolgente; 
  • Lessato o a vapore: ideale per un contorno leggero, magari condito semplicemente con olio e limone, o come base per creme e vellutate. Per una vellutata, viene cotto con patate e brodo vegetale, per poi essere frullato fino a ottenere una consistenza cremosa e confortante; 
  • Al forno o gratinato: la parte bianca si presta magnificamente a cotture più lunghe, spesso avvolta nel prosciutto o gratinata con besciamella e formaggio, creando contorni ricchi o secondi piatti vegetariani saporiti e dalla crosticina dorata; 
  • In primi piatti e torte salate: è l'ingrediente d'elezione per raffinati risotti, come quelli con pere e taleggio, o per la preparazione di zuppe e minestre (celebre è la Vichyssoise, la crema di porri e patate servita fredda). È un ripieno eccellente per torte salate, quiche, crêpes e rustici, spesso in abbinamento con formaggi, speck o salmone.

Insomma, potete sbizzarrirvi con ogni genere di ricetta: fateci sapere qual è la vostra preferita!

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