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Pubblicato 5 giorni fa

Frutta con vitamina D: qual è e dove trovarla

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La vitamina D, spesso soprannominata la "vitamina del sole", è in realtà un gruppo di pro-ormoni liposolubili essenziali per una miriade di processi fisiologici che vanno ben oltre la sua associazione più nota con la salute delle ossa.

La sua peculiarità risiede innanzitutto nella sua duplice natura: può essere sintetizzata dal nostro corpo attraverso l'esposizione della pelle ai raggi ultravioletti B (UVB) della luce solare, e può essere assunta attraverso la dieta, sebbene le fonti alimentari naturali siano relativamente limitate. Questa capacità di autogenerazione la distingue da molte altre vitamine, conferendole un ruolo quasi ormonale nel nostro organismo.

Quali sono i vantaggi della vitamina D

Una delle caratteristiche più note della vitamina D è il suo ruolo cruciale nel metabolismo del calcio e del fosforo: essa favorisce l'assorbimento di questi minerali a livello intestinale, ne riduce l'escrezione renale e ne facilita il deposito nelle ossa, contribuendo in modo determinante al mantenimento di uno scheletro forte e sano e prevenendo patologie come il rachitismo nei bambini e l'osteomalacia e l'osteoporosi negli adulti. Questa azione di regolazione del calcio è fondamentale anche per la corretta funzionalità dei muscoli e dei nervi, sottolineando come la vitamina D sia un attore chiave in diversi sistemi del nostro corpo. 

Tuttavia, le peculiarità della vitamina D non si fermano al metabolismo osseo: numerose ricerche hanno evidenziato il suo coinvolgimento in una vasta gamma di processi biologici, modulando la funzione del sistema immunitario, influenzando la crescita cellulare, contribuendo alla salute cardiovascolare e persino giocando un ruolo nella regolazione dell'umore. La presenza di recettori per la vitamina D in quasi tutti i tessuti del corpo suggerisce un impatto sistemico e poliedrico di questo nutriente. Studi scientifici continuano a esplorare il suo potenziale ruolo nella prevenzione di diverse malattie croniche, come alcune forme di cancro, malattie autoimmuni e disturbi metabolici, ampliando costantemente la nostra comprensione delle sue intricate funzioni. Nonostante la sua importanza, la carenza di vitamina D è un problema diffuso a livello globale, influenzato da fattori come la latitudine geografica, la stagione, l'esposizione solare limitata, la pigmentazione della pelle e l'età. Questa carenza può avere conseguenze significative sulla salute, rendendo cruciale un'adeguata esposizione solare, una dieta bilanciata che includa alimenti come pesce grasso, tuorli d'uovo e alimenti fortificati, e, in alcuni casi, l'integrazione sotto consiglio medico. Vediamo poi dove andarla a cercare all’interno della frutta e attraverso il suo consumo.

Vitamina D nella frutta: dal kiwi all’avocado, come consumarli

Tra i frutti che contengono una modesta quantità di vitamina D spicca il kiwi: questa vivace bacca dalla polpa verde e dal sapore agrodolce non è solo ricca di vitamina C e fibre, ma offre anche una piccola dose di vitamina D, rendendola un'aggiunta interessante a una dieta varia. Anche l'avocado, spesso considerato un frutto nonostante il suo utilizzo culinario simile a quello di un ortaggio, contiene tracce di vitamina D, contribuendo, insieme ai suoi grassi salutari, a un profilo nutrizionale completo. È importante sottolineare che la quantità di vitamina D presente nella maggior parte della frutta è generalmente bassa rispetto ad altre fonti. Tuttavia, in un contesto di alimentazione equilibrata e di una sufficiente esposizione solare, anche queste piccole quantità possono avere un loro ruolo. Alcuni studi hanno rilevato la presenza di vitamina D in alcune varietà di funghi esposti alla luce solare, e sebbene i funghi non siano tecnicamente frutta, spesso condividono il banco al supermercato e possono rappresentare una fonte vegetale più significativa di questa vitamina. In conclusione, la frutta fresca comunemente consumata non è una fonte primaria di vitamina D: tuttavia, frutti come il kiwi e l'avocado ne contengono piccole quantità, che possono contribuire, insieme ad altre fonti alimentari e alla sintesi cutanea, a raggiungere un adeguato apporto di questa importante vitamina. Concentrarsi su una dieta varia e su uno stile di vita che includa una moderata esposizione al sole rimane la strategia più efficace per garantire livelli ottimali di vitamina D.

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