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Pubblicato 2 giorni fa

Fave: proprietà, benefici e come usarle in cucina

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Le fave, diffuse da secoli sulle nostre tavole e presenti in decine di ricette, sono molto più di un semplice legume primaverile: rappresentano un vero e proprio pilastro della dieta mediterranea e un tesoro nutrizionale la cui storia affonda le radici in millenni di tradizione agricola e gastronomica.

Originario del Medio Oriente, questo legume robusto è stato coltivato fin dal Neolitico, diffondendosi in tutte le civiltà antiche, dai Babilonesi agli Egizi, e diventando un alimento fondamentale per Greci e Romani. Oggi, le fave continuano a essere celebrate non solo per il loro sapore delicato e leggermente dolce, ma anche per l'impressionante profilo di proprietà benefiche che le rende un'aggiunta preziosa a qualsiasi regime alimentare. Dal punto di vista nutrizionale, le fave si distinguono per un equilibrio di macronutrienti e micronutrienti essenziali: sono una fonte eccellente di proteine vegetali, specialmente quando consumate secche, rendendole un sostituto ottimale della carne e un elemento cruciale nelle diete vegetariane e vegane.

Questa ricchezza proteica è accompagnata da un alto contenuto di fibre alimentari, sia solubili che insolubili. Le fibre non solo contribuiscono a un prolungato senso di sazietà, ma sono fondamentali per la regolarità intestinale e per la salute del microbiota. Le fave sono inoltre un concentrato di vitamine e minerali. Tra le vitamine, spiccano quelle del gruppo B, in particolare i folati essenziali per la sintesi del DNA e cruciali durante la gravidanza, e la tiamina importante per il metabolismo energetico. Non mancano anche piccole quantità di vitamina C, specialmente nelle fave fresche. Per quanto riguarda i minerali, sono particolarmente ricche di ferro, contribuendo a prevenire l'anemia, e di potassio, vitale per la regolazione della pressione sanguigna e per la funzione muscolare. Contengono anche magnesio, fosforo e rame.

I benefici per la salute dati dal consumo di fave all’interno della propria dieta

I benefici che derivano dal consumo regolare di fave sono molteplici e toccano diversi sistemi del corpo. La combinazione di fibre e proteine le rende un alimento a basso indice glicemico, aiutando a moderare l'aumento degli zuccheri nel sangue dopo i pasti. Questo è particolarmente vantaggioso per chi deve gestire i livelli di glucosio e per la prevenzione del diabete di tipo 2. La salute cardiovascolare trae grande beneficio dalle fave. L'alto contenuto di potassio e magnesio supporta la regolazione della pressione arteriosa, mentre le fibre, specialmente quelle solubili, agiscono legando il colesterolo "cattivo" (LDL) nell'intestino, favorendone l'eliminazione e contribuendo così alla riduzione del rischio di malattie cardiache. Inoltre, i folati aiutano a mantenere bassi i livelli di omocisteina, un fattore di rischio cardiovascolare. Grazie all'elevato apporto di ferro, le fave sono un ottimo alleato nella prevenzione e nel trattamento dell'anemia ferropriva, soprattutto se abbinate a una fonte di vitamina C (come un succo di limone o verdure fresche) che ne migliora l'assorbimento. Le fibre, come già accennato, svolgono anche un ruolo fondamentale nella salute digestiva, prevenendo la stitichezza e nutrendo la flora batterica benefica dell’intestino.

Come utilizzare le fave in cucina: alcuni consigli utili

La versatilità culinaria delle fave è notevole, permettendo di utilizzarle in una vasta gamma di preparazioni che spaziano dai piatti poveri della tradizione contadina alle creazioni più raffinate. Il momento migliore per consumarle è la primavera, quando si trovano fresche, tenere e dal colore verde brillante. In questo stato, possono essere gustate anche crude, da sole o in insalata, spesso abbinate a formaggi sapidi come il pecorino e salumi, in un connubio tipico e iconico della cucina laziale e di altre regioni del Sud Italia. Quando le fave raggiungono la maturità e vengono essiccate, necessitano di ammollo e di una cottura prolungata, ma la loro consistenza e il loro sapore si trasformano, diventando la base ideale per zuppe e passati robusti. L'esempio più celebre è il "macco" di fave siciliano o la purea di fave e cicorie pugliese, piatti in cui il legume viene ridotto a crema e serve da accompagnamento a verdure amare. Le fave si prestano anche per la preparazione di contorni semplici, lessate e condite con olio extra vergine d'oliva, menta e pepe nero. Sono un eccellente ingrediente per arricchire minestre e vellutate di legumi misti, aggiungendo corposità e sapore. Inoltre, possono essere utilizzate per creare salse e dip originali, frullate con erbe aromatiche e un po' di limone. Una menzione speciale meritano le "ciceroce" o "ciceri e tria" della tradizione lucana e salentina, un piatto che le vede protagoniste insieme alla pasta fresca. È importante ricordare una cautela: le fave contengono vicina e convicina, sostanze che in alcuni individui affetti da una carenza genetica dell'enzima G6PD (Glucosio-6-fosfato deidrogenasi) possono scatenare una grave forma di anemia emolitica nota come favismo. Per questa ristretta popolazione, il consumo di fave è strettamente controindicato. Per tutti gli altri, invece, le fave rimangono un dono della natura, un ingrediente saporito e salutare che merita di essere riscoperto e celebrato in cucina.

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