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Pubblicato 1 anno fa

Quando bere gli estratti di frutta e consigli sulla conservazione

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Estratti di frutta, un concentrato di gusto e salute in un bicchiere. La gamma è vastissima, ma quando bere gli estratti e come conservarli al meglio?

In questo articolo scopriamo quando bere gli estratti di frutta e i consigli sulla conservazione.

L’inizio della storia di estratti e centrifughe di frutta è abbastanza recente: nel 2010 un paziente australiano obeso, sotto stretto controllo medico, iniziò un digiuno di 60 giorni durante i quali si nutrì esclusivamente di succhi composti all’80% di verdura e al 20% di frutta. Dimagrì di oltre 40 kg! Ma il pioniere del crudismo Norman Walker già nel 1940 nel suo libro "Fresh Vegetable and Fruit Juices” (nell’edizione italiana "Succhi freschi di frutta e verdura”) ha teorizzato che succhi ed estratti di frutta sono fonte di energia e di salubrità: alla base delle sue ricerche, condotte anche su sé stesso, la convinzione che un colon che si mantiene pulito e un organismo rivitalizzato possono naturalmente possono far fronte a malanni e disturbi di varia origine, portando salute all’organismo.

Quando bere gli estratti di frutta 

Prima di darvi i giusti consigli su utilizzo e conservazione, vi ricordiamo che prestare attenzione perché l’errore che comunemente commettiamo è ritenere centrifughe, estratti, frullati sia un modo corretto per assumere molta più frutta di quanta ne mangeremmo normalmente. Non pensate quindi di sostituire le cinque porzioni quotidiane di frutta e verdura raccomandate dai nutrizionisti, bevendo estratti. Bisogna fare un giusto mix tra estratti  di frutta e la frutta fresca, così da assumere non solo il fruttosio ma anche la fibra dei vegetali, che ha un ruolo imprescindibile per la salute, lasciando solo il succo; per quanto riguarda invece gli estratti di verdura ricordate che non contengono fruttosio e apportano dosi elevate di vitamine, minerali, oligoelementi, antiossidanti, enzimi e tutte quelle sostanze in grado di detossificare il nostro organismo. 

Ottima l’abitudine di iniziare la giornata con un buon estratto: sentiremo subito una sferzata di vitalità e il forte potere alcalinizzante di questa bevanda farà passare la voglia di bere caffè a cui tutti attingiamo in cerca di quella dose di energia che, in genere, manca al mattino. In generale è meglio bere estratti lontano dai pasti perché potrebbero rallentare la digestione e aumentare la glicemia. Ve li suggeriamo come spuntini di metà mattina e pomeriggio e consigliamo di prepararli con frutta e verdura a temperatura ambiente. Per metà mattina scegliete frutta e verdura verdi per un pieno di energie e vitamine. Mela verde e pera, spinaci baby, cetrioli o finocchi, sedano e alga spirulina. Il gusto sarà abbastanza intenso perché le verdure in foglia si sentono e il sedano pure, ma è super drenante e non troppo zuccherato. Per la merenda scegliete qualcosa di più goloso, quindi della frutta più dolce e saporita. Mele golden o pere abate, poi pesche gialle finché le trovate, mango, albicocche, ananas. Anche le carote sono ottime in questo abbinamento con la frutta tutta gialla e aggiungono una buona dose di betacarotene. Succo di limone o zenzero smorzano un po' la dolcezza di questo mix, e sono ottimi antiossidanti da aggiungere! 

Come abbiamo già visto, la dieta consta di varie porzioni al giorno di frutta e verdura fresca, dieta può essere integrata con gli estratti. La quantità di succo che è possibile bere ogni giorno per avvertire miglioramenti nell'organismo va da mezzo litro a due litri, secondo quanto lo stesso Norton Walker asseriva nel suo libro. Per chi si accinge a inserire nella propria dieta i succhi freschi è bene procedere con gradualità, così da dare il tempo all'intestino di regolarsi e di iniziare a sentirsi via via sempre più leggero e depurato.

Consigli sulla conservazione degli estratti

Centrifughe ed estratti vanno consumati al momento perché ossidano molto rapidamente. Come ben sappiamo infatti, al contatto con l’aria purtroppo le proprietà dei succhi estratti cominciano a morire per il processo di ossidazione. In alcuni frutti come le arance, si perde il 50% della vitamina C entro 10-15 minuti di esposizione alla luce, per altri alimenti ci vuole più tempo. Tuttavia, vi è un metodo per preservare i succhi di frutta. Se durante la giornata volete fare tanto succo in un unica volta sola da conservare per 24/48 ore, e non sapete come conservare i succhi estratti e far rimanere intatti i nutrienti, innanzitutto vi suggeriamo di spremere del succo di limone nel succo. Il limone contiene acido ascorbico (vitamina C) che è un ottimo conservante che rallenta il processo di ossidazione.

Appena si è sciolto il cucchiaino di limone, coprire immediatamente il succo! Oltre ad aggiungere del succo di limone, per evitare l’ossidazione dovete usare dei barattoli sottovuoto o anche bottiglie sottovuoto in maniera tale che l’ossigeno venga eliminato dal barattolo o dalla bottiglia e così il succo non si ossida. Come ultimo passaggio, ma non meno importante dei precedenti, è quello di porre il succo in frigo: questa semplice operazione permette di rallentare il processo ossidativo in quanto evita il contatto con il calore e la luce, che è responsabile della degradazione delle vitamine. Ma quanto dura il succo in frigo?

La risposta è massimo 48 ore; andare oltre a questa tempistica non ha senso, anche perché se inizialmente riusciamo a rallentare con successo il processo ossidativo, che è irreversibile, superate le prime 24 ore circa, c’è un decadimento rapido di tutti i principi nutritivi.

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